Luis Trenker e Severino Casara, il cinema e la montagna

 

Due figure molto diverse, Trenker estroverso, vivace, libertino, maestro di sci e guida alpina, sapeva godersi la vita. Casara, vicentino, avvocato, una figura problematica, più di intellettuale moderno, oltre che regista fu scrittore e fu alpinista vero, legando il suo nome agli strapiombi Nord del campanile di Val Montanaia , salita che fu duramente contestata, come capitò più tardi a Cesare Maestri per il Cerro Torre e a Tomo Cesen per la Sud del Lhotse, per non parlare di Lacedelli, uno dei conquistatori del K2, accusato da Bonatti e da alcuni alpinisti francesi.
Verità, menzogne?
Sugli strapiombi nord hanno scritto Spiro dalla porta Xidias, Gogna e Zandonella Callegher, Corona, solo il primo gli da fiducia, gli altri due non danno giudizi.
Casara vuole fare la normale del Campanile, ma, per la nebbia, sbaglia itinerario e si trova a Nord, sotto uno strapiombo.
E' il 3 Settembre del 1925.
In alto dei chiodi, uno spezzone di corda, resti di un precedente tentativo.
Lui ha una corda di venti metri, con essa si autoassicura ai chiodi trovati.
Cerca di passare, ma vola, l'autoassicurazione tiene
Riprova e riesce a passare, dopo è più facile, raggiunge la cima, scrive sul libro di vetta, "prima salita per gli Strapiombi Nord".
La notte lo sorprende, è costretto a bivaccare, il giorno dopo raggiunge gli amici in pensiero che lo aspettano in valle.
E iniziano le polemiche.
Cinque anni dopo ci prova Attilio Tissi con Giovanni Andrich e altri, non riescono a passare per dove è passato Casara, allora Casara mente!
Un anno dopo ci prova Celso Gilberti e passa con l'aiuto di un chiodo e dopo di lui altri alpinisti triestini, con l'aiuto di chiodi.
Si può passare allora, ma Casara dice di essere passato senza chiodi.
Come senza chiodi è passata la guida Piero Mazzorana, poi Spiro della Porta Xidias, ma entrambi avevano un compagno che li assicurava, Casara è passato solo.
Dino Buzzati scrive sul Corriere un'appassionata difesa dello scalatore vicentino, con lui sono anche Berti e Comici.
I forti arrampicatori di oggi passano per gli strapiombi come per una passeggiata, il luogo però brulica di chiodi di assicurazione.
Casara fu condannato senza prove, da quelli che lo condannarono, un "mostro sbattuto in prima pagina".
Arrivarono anche ad accusarlo di essere omosessuale e fu con disprezzo soprannominato "Sederino", ma della sua omosessualità non esiste nessuna prova.
I cavalieri della montagnaCompagno di Comici, ha aperto oltre trecento vie nuove di roccia, ma la sua tecnica arrampicatoria non fu mai paragonabile a quella del suo grande maestro Comici, da qui i dubbi sulla sua salita agli strapiombi Nord.
Nel novembre del 43 viene arrestato dai fascisti, racconta la sua avventura nel bel libro "Al sole delle Dolomiti". Dove racconta le sue scalate negli ultimi anni di guerra e non sembra che sia in guerra (qualche problema per procurarsi il cibo, qualche problema per viaggiare con i partigiani che sabotano le linee ferroviarie).
Ma lui è in Cadore, a Cortina, dove i rifugi sono aperti e la gente assiste alle gare di salto con gli sci.
Va e viene, tra Vicenza e i monti.
A Cortina incontra Angelo Dibona e Luis Trenker,ricercato dalla Gestapo, "fuggiasco da una bieca politica", di più non dice.
Con loro sale la punta Michele, nel gruppo del Cristallo.
La salita avviene sotto la pioggia, Trenker è abbastanza teso ma quando finalmente si raggiunge la cima è felice, scendono nella nebbia, guidati da Dibona, oramai sessantenne, quando sono al sicuro qualcuno tira fuori una bottiglia di spumante, a valle Trenker offre la birra a tutti.
E siamo in piena guerra!
Dopo la guerra abbandona la professione e inizia la sua avventura letteraria.
Il suo libro più bello : "Al sole delle Dolomiti", poi libri su Comici, sull'arrampicata, sulle leggende delle dolomiti.
Oggi introvabili o a prezzi esagerati.
Aveva annunciato un libro con la sua verità sulla salita degli strapiombi Nord, ma questo libro non fu pubblicato, per amarezza, per disgusto, per avvilimento?
La sua produzione cinematografica si rivolse prevalentemente al documentario.
Il suo primo film fu "I cavalieri della montagna"
Il suo film più bello : "al sole delle Dolomiti" premiato al festival di Venezia nel 1956.
Come premiato al Festival di Trento fu "Luci d'oro sulle Dolomiti" del 1954.



Trenker non ha lasciato salite memorabili, ha lasciato molti film (elenco) che hanno fatto la storia del cinema alpino.
Trilingue (ladino, tedesco, italiano), da opportunista scelse il fascismo che gli concesse incarichi e prebende, lavora anche per la repubblica di Salò che gli permette di lavorare nel Cinevillaggio di Venezia mentre i nazisti, che lo detestano anche perchè al tempo delle "Opzioni" non ha voluto prendere posizione, gli vietano di lavorare nei territori da loro occupati.
Luis Trenker Questo anche se nel 1933 regalò un libro con dedica ad Hitler e nel 1940 si iscrisse al partito nazista.
Era il periodo del suo sodalizio e della sua relazione con Leni Riefenstahl" che terminò presto e portò anche ad una causa dell'attrice tedesca che lo accusò di averla diffamata dicendo che lei "aveva ballato nuda per Hitler".
Ma è il fascismo che lo premia nel 1935 al festival di Venezia per la sua pellicola più famosa, "Il figliol prodigo" ("Der verlorene Sohn") secondo alcuni ispirato dal racconto di Stefan Zweig, ‘Die Entdeckung Eldorados John August Suter. Kalifornien Januar 1848’.
L'anno dopo vince, sempre a Venezia, la coppa Mussolini con il fim "L'imperatore della California", film, che per vari nazionalistici motivi, fu vietato in America, Germania e Russia.
Nel 1937 vince la coppa Volpi con un film che gli fu commissionato dal governo italiano "I condottieri" su Giovanni delle Bande Nere, film che non piacque a Hitler.
Ma fu "Il ribelle della montagna" ("Der Feuerteufel"), storia di un montanaro ribelle che si oppone a Napoleone che lo fa cadere in disgrazia presso Goebbels (che nel 1933 aveva molto apprezzato "Der Rebell", film che fu vietato in Francia perchè antinapoleonico), che gli proibisce di lavorare in Germania.
Dopo la guerra si trasferisce a Roma dove collabora con Giorgio Bassani e Pasolini.
In Italia il suo film più famoso resta "La grande conquista" ("Der Berg ruft"), emblematico dell'Italia alpina : un italiano di ceppo tedesco racconta la storia di un italiano di ceppo francese (Carrel) che vuol conquistare il Cervino.
Nel 1945, tornato in val Gardena fonda l' Union di Ladins de Gherdëina impegnata per lo sviluppo della cultura e della lingua ladina.